I dannati della Terra tra Guinea Bissau ed il Congresso Culturale dell’Avana

Abstract

Tra il 1966 e il 1968, il cineasta italiano Valentino Orsini e il filosofo italo-venezuelano Alberto Filippi realizzarono il film I dannati della Terra (I dannati), ispirato al libro omonimo di Frantz Fanon e in dialogo con altre prospettive rivoluzionarie. Negli ultimi anni questo film è tornato ad essere oggetto d’attenzione nell’ambito degli studi sul Terzomondismo politico, culturale e cinematografico italiano. Insieme ad Alberto Filippi ho realizzato un lavoro di recupero e di studio del film. In questo saggio, tornerò su di esso per analizzarlo e pensarlo come un «caso» particolare di configurazione del cinema terzomondista europeo dell’epoca. Tenterò di esplorare come i concetti, le idee o le riflessioni che il film porta avanti siano state elaborate in dialogo con prospettive e discorsi politici storicamente situati e forgiati nei processi di resistenza, liberazione o indipendenza (italiani, europei, del Terzo Mondo) e, più precisamente, in attività ed eventi ai quali gli autori del film parteciparono. Sebbene questi scambi risalgano ad anni precedenti, mi concentrerò qui sulla partecipazione di Orsini e Filippi al Congresso Culturale dell’Avana (gennaio 1968) e sulle conversazioni che ebbero in quel contesto, nonché sulla relazione di quell’esperienza con le prime riprese realizzate l’anno precedente in Guinea Bissau (all’epoca colonia portoghese), nell’ambito delle case di produzione della sinistra italiana, il tutto alla vigilia della contestazione del ’68, quando I dannati fu completato ed esibito. La mia intenzione, quindi, è di mostrare come, in quegli incontri e dialoghi tra l’Italia e il Terzo Mondo, gli autori de I dannati abbiano elaborato le idee e le scene che alla fine plasmarono il film.