Poesía y filosofía en la primera recepción de Dante: Graziolo de’Bambaglioli, Guido Vernani, Cecco d’Ascoli

Abstract

L’articolo studia i rapporti tra poesia e filosofia nel quadro della ricezione della Monarchia e la Commedia negli anni venti del Trecento, cioè all’indomani della morte dell’autore, mettendo a fuoco le prime reazioni contro Dante filosofo. In primo luogo, l’articolo studia il trattato di Guido Vernani contro la Monarchia, in particolare il prologo del De reprobatione Monarchie Dantis, dove il frate domenicano cerca di opporre poesia e filosofia, e nega a Dante ogni autorevolezza filosofica. Vernani dedica il suo trattato a Graziolo de’ Bambaglioli, il cui commento latino all’Inferno costituisce verosimilmente il retroterra degli attacchi del domenicano a Dante come figura intellettuale. In secondo luogo, l’articolo studia le critiche di Cecco d’Ascoli a Dante filosofo nel suo lungo poema antidantesco, L’Acerba.

The paper examines the links between poetry and philosophy in the reception of Dante’s Monarchia and Commedia in the first years after his death in the 1320s. It analyzes the reactions against Dante as a philosopher. Firstly, it studies Guido Vernani’s treatise against Dante’s Monarchia, focusing on the prologue of the De reprobatione Monarchie Dantis, in which the Dominican friar opposes poetry and philosophy identifying Dante as a mere poet, and denying any philosophical authority to him. Vernani’s treatise was dedicated to Graziolo de’Bambaglioli, whose Latin commentary on Dante’s Inferno may constitute the background of Vernani’s attacks on Dante as an intellectual figure. Secondly, the paper studies Cecco d’Ascoli’s critiques of Dante as a philosopher in his antiDantean poem L’Acerba.