Animali inappropriati/inappropriabili: Note sulle relazioni tra transfemminismi e antispecismi

Abstract

Dalla fine del XX secolo lo specismo, come asse per stabilire e legittimare la distribuzione politica dei corpi, è stato bersaglio di una critica inesorabile, tanto da parte dei Critical Animal Studies e del postumanismo, quanto da parte dei femminismi, degli studi di genere e della teoria queer. Se è vero che il discorso specista è stato solidale con le pratiche di gerarchizzazione, classificazione e normalizzazione delle forme di vita e se “l’Uomo”, in quanto entità ideale e modello normativo, ha portato al sacrificio di altri modi di essere, allora possiamo concludere che è necessario rivalutare e abbandonare tutti i modelli antropocentrici di concepire l’esistenza. In altre parole, la questione dell’Umano come “norma di potere” ha dato luogo a un’analisi delle gerarchie di subordinazione esercitate contro le forme di vita che non rispondono al suo ideale normativo.