Zelus habendae unionis. Jean Gerson e la causa Jean Petit a Costanza (1414-1418): tra maggioranze e minoranze

Abstract

Dal cambio di alleanze nell´ambito della portata conciliare e nonostante gli sforzi di Gerson di ritornare sulla questione del tirannicidio, le nove asserzioni non genereranno il consenso necessario per essere dichiarate eretiche e la sua sanzione diventerà un problema dottrinale difeso da una minoranza di padri conciliari il cui capo visibile era lo stesso Gerson. Durante gli ultimi due anni del concilio le discussioni sul tirannicidio continueranno ad avere ripercussioni in occasione della controversia che circonda le tesi difese da Johannes Falkenberg nel suo confronto con la corona polacca. Al di là delle differenze importanti e significative tra entrambe le cause, il fatto che quest´ultima sia stata discussa all´interno della natio gallicana e che oppose ai Gersonisti e ai Borgognoni è di per sé eloquente e dimostra che non c´erano pochi i padri conciliari che videro un connessione tra entrambe le causae.

The aim of this text is to analyze how the debates Jean Petit’s Justification about the Tyrannicide of Louis of Orléans gave rise to minority and majority positions at in Council of Constance (1414–1418) within the context of the French nation, the general congregations and the general sessions. In order to understand the consolidation of majorities and minorities on this matter it is essential to explain the role played by the emperor Sigismund and his political alliances at the Council. Finally, we explain how Jean Gerson who tried relentlessly to condemn Jean Petit´s thesis, rationalized his failure and justified the Council’s actions.